ALL'OASIS PIACERE CULTURA E CHARME


ALL’OASIS DI FORIO; PIACERE CULTURA E CHARME, FANNO DA PADRONI!

Lo charme del Ristorante-Bar OASIS , ha qualcosa di magnetico, per quanto ci si possa andare tutte le sere di tutto l’anno, non smette di stupire, di affascinare e regalare ogni sera, emozioni sempre diverse. In questa cornice, dove gli aggettivi qualificativi non si contano più, ieri sera è andata in scena La Birra, non semplicemente la birra ma LA “ BIRRA,” quella vera, quella con la “ B” maiuscola, quella artigianale fermentata in bottiglia, per intenderci. A presentarla, dopo i saluti della famiglia Impagliazzo, il dott. Umberto Lucio Amore, general manager di Sorriso Resort e Simone Della Porta, Mastro birraio in quel di Nocera Inferiore, fra i più quotati e promettenti del nostro paese. Il dott. Amore, con il supporto di poche ma mirate slide, ha condotto i numerosi presenti, in un “viaggio nel tempo”. Un viaggio che comincia 5.000 anni fa in Asia, presso l’antico popoli degli Assiri, ritenuti i primi produttori di questa antica bevanda, così come ci raccontano i reperti archeologici dell’epoca, in particolare una tavoletta scolpita che non solo nomina esplicitamente la birra ma addirittura
il mestiere di birraio. Quindi la strada della birra passò per il Medio Oriente.
La materia prima del birraio era costituita da dei pani d’orzo germinati.
In quel periodo già esistevano diverse tipologie di birre: birre scure, chiare, rosse, forti, dolci e aromatiche. Inoltre si usavano nomi diversi per indicare birre prodotte con cereali differenti: le sikaru erano d’orzo, le Kurunnu di spelta. Pare che fossero addirittura venti le qualità di birra disponibili sul mercato di Babilonia, la più ricca città dell’antica Mesopotamia, anche se quelle più diffuse erano quattro: bi-se-bar, una comune birra d’orzo, bi-gig, una birra scura normale, bi-gig-dug-ga, una birra scura di elevata qualità, e bi-kal, il prodotto migliore. Questo fu l’inizio ma il cammino prosegue con gli Etruschi, furono proprio loro i primi primi a bere e produrre birra contagiando anche i Romani; ragguardevoli
personaggi della loro società diventarono accaniti sostenitori della birra, come ad esempio Agricola, governatore della Britannia, che una volta tornato a Roma nell’83 dopo Cristo si portò tre mastri birrai da Glevum (l’odierna Gloucester) e aprì il primo “pub” della nostra Penisola. Tra i cosiddetti popoli barbarici si trovavano i più strenui bevitori di birra, i Germani e i Celti.

I Celti si erano stanziati principalmente in Gallia e in Britannia, ma la loro straordinaria civiltà, venne sviluppata principalmente nella verde Irlanda. Infatti la nascita del popolo irlandese è dovuta, seconda una leggenda, ai Fomoriani, creature mostruose dal becco aguzzo e dalle gambe umanoidi, che avevano la potenza e l’immortalità grazie al segreto della fabbricazione della birra, che fu loro sottratto dall’eroe di Mag Meld, una specie di Promoteo irlandese. Il “viaggio” si è concluso attraversando il Medio Evo, il Rinascimento, sino ad arrivare ai nostri giorni. Il mastro birraio Simone Della Porta, ha invece parlato delle sue esperienze e dei motivi che lo hanno portato a fare questa scelta di vita, incuriosendo così non poco tutti i presenti. E’ stata poi la volta di Valentino Federico, responsabile del l’Ischia Cigar Club e di Gianluca Sinisi presidente del club stesso, che oltre a descrivere le qualità eccelse dei sigari “Davidoff” sapientemente umidificati con la stessa birra, hanno offerto, agli appassionati dei sigari, un altro piacere inaspettato. Finita questa breve ma intensa presentazione, gli ospiti hanno potuto, finalmente, apprezzare il lungo menù studiato dallo cheff Piero Formicola, che ha utilizzato i tre tipi di birra; Gold Ale, Scottisch Ale e Irish Ale, per la preparazione di tutti i piatti. Il direttore dell’Oasis, Salvatore Mattera, ha condotto gli ospiti al buffet, illustrando, con l’aiuto dello cheff, il percorso gustativo. Ospite d’eccezione è stata la Luna, che, per tutta la sera, ha illuminato come solo lei può fare e sa fare, la sottostante baia di Citara, facendo filtrare la sua magica luce in ogni angolo dell’Oasis, creando così una atmosfera unica e suggestiva, che rimarrà nel ricordo di tutti. Grazie OASIS, grazie famiglia Impagliazzo, per aver portato su quest’isola, un nuovo modo di fare cultura, un nuovo modo dello stare insieme.

www.sorrisoresort.it

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